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martes, 21 marzo, 2023

Festival Diciotto anni di Poesía

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Dai bar lungo le vie periferiche alle aule scholastiche, dai tramonti nei centri storici alle albe sotto i cavalcavia, il Poesia Festival è giunto alla 18esima edizione battendo ogni frazione della provincia modenese, dentro l’Unione comunale Terre di Castelli. Y para que la «necesidad poética» no se reduzca a una secuela del eslogan de la junta social, el comité científico del evento, integrado por Roberto Alperoli, Alberto Bertoni y Roberto Galaverni, ha tratado de involucrar a la mayor cantidad de lectores posible, sin generacionales. lazos, apuntando a abandonar el habitual acercamiento frontal de quienes se sientan en el escenario, bajo los reflectores, para evolucionar en un proyecto que dura todo un año, para redescubrir el potencial del lenguaje en versos, el lento acercamiento a la lectura, los recursos de a language che deve aderire all’emotività dell’individuo, rendido conoscibile a sé ed espressibile agli altri.

Y los poetas Valerio Magrelli y Guido Monti, interrogati dal critic Galaverni, chiuderanno il fine settimana nel Teatro Fabbri di Vignola, seguiti dalla chitarra di Eugenio Bennato.

Le stanze della poesia

«Exfanzia» (Einaudi) di Magrelli y «Le stanze» (peQuod) di Monti sono raccolte intrise di relazioni, vissute sia traverso gli incontri che scandiscono i giorni, sia tramite i libri di semper. Con relazioni s’intendono le prospettive verso il prossimo, non le orders di una verità incartata, destacando la falta de atención dilagante relativa a una fragilidad sustancial y compartida. Monti brucia il superfluo quotidiano e le priority imposte dai media, «continua la amma, metto dentro l’Economist», per esaltare lo swapbio emotivo quale compimento e apice dell’attimo salvifico, così il fiammifero stretto nel pugno di sua figlia Nina. Gli esseri umani si snaturano inseguendo un’apparenza semper più convulsa e impersonale, sfugendo a quei rapporti totali che per intensita tendono ad acentuatee l’ephimero che ci attende, «ma puliamo atlmeno lo spazio interno dagli isterismi».

All’ «ora incerta» che assilla il poeta già dal verso incipitario, e che riecheggia il Levi consunto dall’oscurità envelopmente come una seconda quanto sgradevole pelle, contrappone «la difesa dell’allegria» di Benedetti, «il sorriso che qui gira» della bimbaper casa. Spesso è proprio la paura a imporre la notte, a nascondere l’autenticità di un momento, la sua aurora epiphanica. Sin embargo, la poesía se acomoda a la sombra de la duda, incluso passi falsi ei doppi fondi, ma non può legitimare il tradimento, non quello della propria materia interiore, suffocata la luce di un sentimento recognisso e depositato. Senza integrità non nascerebbe alcun verso: «non più devices di apparati, avete detto ciò che digno / deve rimanere e che solo poesia può riportare».

La citazione di Perilli in esergo recuerda la posición asumida por Elio Germano en «giovane favoloso» di Martone; ossia il peso che il cielo sembra escerticare sulla schiena di Leopardi, conteso tra la diffidenza in una società già nihilista e la fiducia nella parola che forever, fatalmente leggera, pochiche fondata su niente. E talmente che i versi longhi, mai prosastici, di queste stanze contenido sia un incessante labor limae, sia un approccio ironico davitti all’impossibilità degli tradizionali stilemi di definee in toto il tumulto del contemporaneo.

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